Lunedì, 15 Giugno 2015 15:09

Rendez Vous

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)

Tema I. Riflessioni materiche e altre divagazioni sentimentali

George Kubler, nel suo famoso saggio La forma del tempo, apriva le proprie riflessioni con una osservazione di grande interesse, relativa a quel particolare attributo estetico che connota l’oggetto artistico rispetto all’oggetto di uso comune, fosse anche di alto artigianato o splendido design.

Se l’utilità o la necessità di svolgere un qualsiasi compito si pone come la premessa prima e irrinunciabile alla progettazione e dunque alla realizzazione di un oggetto d’uso quotidiano, diverse sono le esigenze e le premesse che motivano la creazione di un’opera d’arte. Perché sarà ovvio sottolinearlo, ma non sembra scontato riaffermarlo, che categorie come uso, necessario, utile, strumentale e funzionale, non sono proprie dell’oggetto d’arte, il quale si pone, precisa e ricorda Kubler, come entità “unica e insostituibile”, versata molto più a varcare i territori onirici dello spirito e del rapimento mistico, che non quelli, pure nobilissimi, del mondo materiale e dell’utilità spicciola.

Se l’opera, come ebbe a dire Kant, non deve confondere il necessario con il bello, quali sono allora le occorrenze che l’arte attiva? Quali sono le priorità che mette in movimento, quali i sentimenti che tocca, quali, infine, le dinamiche che scatena, tali da fare di un manufatto un pezzo unico e irripetibile? E tali, ancora, da fare dell’esperienza della sua fruizione un istante lunghissimo di beatitudine, un momento nel quale l’essere si riconosce come parte armonica di un tutto?

Abituati a confrontarci con i grandi capolavori del passato, troppo spesso ci dimentichiamo che esperienze estetiche capaci di far vibrare le nostre corde emotive, a volte addormentate dalla noia, dal già visto o dal troppo ripetuto, sono invece ancora possibili e nuovamente esperibili nell’approccio con molti artisti contemporanei che quotidianamente vivono, praticandola, l’esperienza “dell’inutile ma indispensabile”, requisito irrinunciabile di chi frequenta i territori dell’arte. Perché l’arte, per questi artisti, significa coltivare con coraggio e determinazione il rapporto con l’inutilità costruttiva e apparente della creazione artistica, in quanto, proprio in quella terra di nessuno, dove si incontrano talento e ispirazione, così lontani dal proofitto e dalla produzione seriale, si collocano, invece, la sospensione del quotidiano e il recupero del vero sé stesso, la congiunzione con la dimensione più profonda del proprio essere e della propria soggettività. In questo interregno, equidistante tanto dalla realtà, quanto dall’assoluto, luogo forse dell’idea e dell’energia generativa e persuasiva del logos, dell’ethos e del pathos, mi pare si possa collocare l’esperienza creativa di Leonardo Serafini. Tanta infatti è la forza che caratterizza il suo gesto, tanto il clamore del suo grido creativo che solo una momentanea separazione dal mondo della ragione e della concretezza può giustificare. In quel territorio dell’immaginazione a tutti inaccessibile, in cui l’artista, ispirato e solo, si ricongiunge con l’essenza profonda dell’esistenza e dell’esistente, trovano forma le sue fantasie inespresse, trovano, sembianza apparente, le sue considerazioni personali sul tutto, vere e proprie epifanie di gesti, di segni e di materia, opere che in un singolo colpo di reni e in un unico urlo primordiale abbracciano, intere, tutte le esperienze del passato Informale e lo restituiscono trasfigurato ma attualizzato, rivitalizzato e noi, non possiamo che constatarne, l’essere ancora in vita e in salute.

Nella terra di nessuno, dove l’artista opera, in quello spazio che non è più vita quotidiana ma non è ancora spazio eterno, Serafini si rinchiude con sé stesso e la sua interiorità più vera, e lì, si mette alla prova. E prova. Tenta. Soluzioni diverse a problemi che solo lui conosce ed è in grado di elaborare e dunque risolvere. Tenta e prova. Colori, tecniche, azzardi materiali, casualità cromatiche, automatismi inconsci. Lascia scorrere le revisioni teoriche, le sviste concettuali, le riflessioni sul gusto; si arrabbia per gli incidenti formali e quel colore che non vira, così da inficiare la realizzazione di quella immagine interiore che pare non corrispondere alla tela, ma che alla fine ha una sua intrinseca perfezione.. Ed ecco, allora, apparire le disarmonie cromatiche, poche, ma presenti; le alterazioni della forma, le disarticolazioni luministiche che, nel loro insieme, non solo non stonano, ma restituiscono un tutto magicamente composto, un tutto in equilibrio perfetto che prima di essere armonia della composizione è armonia del mondo e del cosmo, armonia dell’anima. Nella sua gestualità esagerata e nella sua materia carica, Serafini, splendido autodidatta, rilegge il Novecento e lo rinfranca, lo consolida con tratti e immagini nuove. E il pensiero non può che correre alle grandi epopee astratte di Afro, con cui l’artista marchigiano dialoga a distanza, ampliando, però, in termini di massa e impeto ciò che in Afro era riflessione sulle proprietà formali dell’astratto, un astratto condotto talvolta per sottrazione e non per aggiunte come in Serafini. Questa serie di omaggi al pittore friulano, Serafini l’ha dedicata alle città spagnole. Le tele, infatti, che variano dal medio al grande formato, hanno come titolo Bilbao, San Pedro, e della Spagna hanno i colori intensi e la luce brillante; la solarità della Costa del sol è tutta rappresa in queste opere che sono il frutto della sperimentazione più audace, che prevede l’uso di diversi materiali come vernici, stucchi, acido nitrico e anche di elementi che provengono dalla vita quotidiana (il caffè, o addirittura, o come ultimamente il bitume) armonizzati in un unico tutto.. All’astratto ragionato e più mentale di tanti artisti, Serafini sostituisce l’astratto della forza e del gesto, mediato attraverso un uso capace della materia, che non è mai grezza ma lavorata, amalgamata, a volta anche incisa con segni che disegnano delle trame, delle tessiture magari casuali. Così, forma, colore, materia e segno, nelle loro mille variabili, nelle loro mille combinazioni diventano la cifra stilistica di questo artista che passa da quadri interamente astratti a tele più apparentemente figurative o semifigurative. Nel gioco tra astratto e semifigurativo si compie infatti il suo iter creativo, in una continua serie di rimpalli mentali che sondano le opportunità dell’espressione artistica, in una riflessione sulle possibilità sperimentali dell’arte che sembra protrarsi all’infinito, senza tregua e costantemente in progress. A testimonianza di come tutte le opere di Serafini sappiano dialogare tra loro e siano solo all’apparenza espressioni diverse, ma in realtà forme interiori di un disegno unitario che è chiarissimo nella mente dell’ artista, il segno solo accennato ed emergente nei dipinti “Terre di Spagna” si affaccia con evidenza nella raccolta dedicata a “Perl Harbor”, un titolo scivoloso e pericolosissimo, un titolo in cui si nascondono insidie e fraintendimenti, perché troppo facile è la connessione con la Pearl Harbor della storia e con le sue immagini di rimando, con le contaminazioni, anche visive, che quelle vicende suscitano. Il tema è dunque rischioso, perché troppo facile è scorgere in quei dipinti il caos del bombardamento, le luci dei fuochi, i lampi delle esplosioni che, in alcuni casi, arrivano a colorare di un giallo intenso il cielo. Ma le Pearl Harbor di Serafini sono delle lezioni di stile, perché nulla è scontato e niente è banale nella sua opera. In quella fitta trama di segni e vele, impressioni di lamiere e metalli, l’unico caos a cui l’artista allude è quello del caso. A quel caso che guida la mano e disegna, anzi, più precisamente, evoca frammenti di navi alla deriva, tralci di alberi oramai poco maestri, residui di fregate fuori combattimento, bandiere a pezzi e strappate. Proprio come nei grandi eventi della storia è il caso che governa il flusso dei fatti e pertanto la tragedia di Perl Harbor finisce per salvare l’Europa dal nazismo, anche nella pittura di questo artista è la lotteria del caso che regge l’esplosione della pittura, in segni, luci e colori. Non parliamo, ovviamente, del caso casuale o del caso caotico, bensì del caso d’artista, che è ben diverso dalla semplice coincidenza e ben lontano dalla sola fortuna, perché è prima di tutto talento e destrezza, dominio dei mezzi pittorici, abilità evocativa, carica visionaria, tutte doti e caratteristiche che l’arte di Serafini possiede in eccedenza.

Letto 1050 volte Ultima modifica il Martedì, 22 Settembre 2015 15:22
Altro in questa categoria: « Segno, materia...SOGNI TERRE di SPAGNA »

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

COOKIE POLICY

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorarne l'esperienza di navigazione e consentire a chi naviga di usufruire dei nostri servizi online e di visualizzare pubblicità in linea con le proprie preferenze.

I cookies utilizzati in questo sito rientrano nelle categorie descritte di seguito. Se prosegui nella navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. In qualunque momento è possibile disabilitare i cookies presenti sul browser; ti ricordiamo che quest'opzione potrebbe limitare molte delle funzionalità di navigazione del sito.

ISTRUZIONI DISABILITAZIONE COOKIES DAI BROWSERS

Se si utilizza Internet Explorer
In Internet Explorer, fare clic su "Strumenti" poi "Opzioni Internet". Nella scheda Privacy, spostare il cursore verso l'alto per bloccare tutti i cookie o verso il basso per consentire a tutti i cookie, e quindi fare clic su OK.

Se si utilizza il browser Firefox
Vai al menu "Strumenti" del browser e selezionare il menu "Opzioni" Fare clic sulla scheda "Privacy", deselezionare la casella "Accetta cookie" e fare clic su OK.

Se si utilizza il browser Safari
In Browser della votazione, selezionare il menu "Modifica" e selezionare "Preferences". Clicca su "Privacy". Posizionare l'impostazione "cookies Block" sempre "e fare clic su OK.

Se si utilizza il browser Google Chrome
Fai clic sul menu Chrome nella barra degli strumenti del browser. Selezionare "Impostazioni". Fare clic su "Mostra impostazioni avanzate". Nella sezione "Privacy", fai clic sul pulsante "Impostazioni contenuti". Nella sezione "Cookies", selezionare "Non consentire ai siti per memorizzare i dati" e di controllo "cookie di blocco e di terze parti i dati sito", e quindi fare clic su OK.

Se usi un qualsiasi altro browser, cerca nelle Impostazioni del browser la modalità di gestione dei cookies.

COSA SONO I COOKIES

I cookies sono piccoli file di testo che vengono automaticamente posizionati sul PC del navigatore all'interno del browser. Essi contengono informazioni di base sulla navigazione in Internet e grazie al browser vengono riconosciuti ogni volta che l'utente visita il sito.

GESTIONE DEI COOKIE

COOKIE TECNICI
Attività strettamente necessarie al funzionamento
Questi cookies hanno natura tecnica e permettono al sito di funzionare correttamente. Ad esempio, mantengono l'utente collegato durante la navigazione evitando che il sito richieda di collegarsi più volte per accedere alle pagine successive.

Attività di salvataggio delle preferenze
Questi cookie permettono di ricordare le preferenze selezionate dall'utente durante la navigazione, ad esempio, consentono di impostare la lingua.

Attività Statistiche e di Misurazione dell'audience
Questi cookie ci aiutano a capire, attraverso dati raccolti in forma anonima e aggregata, come gli utenti interagiscono con i nostri siti internet fornendoci informazioni relative alle sezioni visitate, il tempo trascorso sul sito, eventuali malfunzionamenti. Questo ci aiuta a migliorare la resa dei nostri siti internet.

COOKIE DI PROFILAZIONE DI TERZA PARTE
Facciamo uso di svariati fornitori che possono a loro volta installare cookies per il corretto funzionamento dei servizi che stanno fornendo. Se desiderate avere informazioni relative a questi cookie di terza parte e su come disabilitarli vi preghiamo di accedere ai link delle tabelle qui di seguito.

Cookies tecnici atti al corretto funzionamento di servizi terzi
Questi cookie ci permettono di monitorare le performance del sito. Qui di seguito l'elenco dei servizi utilizzati e i link alle rispettive pagine di privacy policy.

Google Maps Virtual Tour: componente web Cookie tecnico strettamente necessario (nome del cookie: khcookie) privacy policy

 

Cookie Statistici e di Misurazione dell'audience di terza parte
Questi cookie (servizi web di terza parte) forniscono informazioni anonime / aggregate sul modo in cui i visitatori navigano sul sito. Di seguito i link alle rispettive pagine di cookies policy.

Google Google Analytics: sistema di statistiche Cookies analitici privacy policy
Adobe Adobe Analytics: sistema di statistiche Cookies analitici privacy policy
Nielsen SiteCensus: sistema di statistiche Cookies analitici privacy policy

 

Cookies di profilazione a fini pubblicitari e per il remarketing
Questi cookie (servizi di advertising di terza parte) vengono utilizzati al fine di inviare pubblicità e contenuti personalizzati in base alla cronologia di navigazione sul sito stesso. Di seguito i link alle rispettive pagine di privacy policy e al modulo di consenso dove è possibile disabilitare l'uso dei cookies di profilazione del servizio di terza parte.

Neodata Servizio di advertising Cookies di advertising privacy policy modulo di consenso
Improve Digital Servizio di advertising Cookies di advertising privacy policy modulo di consenso
Google AdSense Servizio di advertising Cookies di advertising privacy policy modulo di consenso

Attenzione:
è importante ricordare che la disabilitazione dei cookies di profilazione non significa che non riceverete più pubblicità navigando sul sito ma semplicemente che la pubblicità che vedrete non sarà selezionata in base ai vostri interessi e quindi potrà essere meno rilevante.

Cookie di social media sharing
Questi cookie di terza parte vengono utilizzati per integrare alcune diffuse funzionalità dei principali social media e fornirle all'interno del sito. In particolare permettono la registrazione e l'autenticazione sul sito tramite facebook e google connect, la condivisione e i commenti di pagine del sito sui social, abilitano le funzionalità del "mi piace" su Facebook e del "+1" su G+.
E' possibile disabilitare l'uso dei cookies di social media sharing attraverso i link qui di seguito.

Facebook social media privacy policy
G+ social media privacy policy
Twitter social media privacy policy
powered by Omisoft srl